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... dove non arrivano le mie parole, arrivano le mie immagini ...

lunedì 1 febbraio 2010

Parola d'ordine: non demordere!

come spesso accade in molti altri ambiti della vita, la parola d'ordine è "non demordere". Certamente la fotografia non fa eccezione a questo motto. Anzi spesso le soddisfazioni maggiori nascono proprio da un atteggiamento di grande motivazione e forza d'animo!

Questo per dire che ieri mattina, dopo l'amarezza del sabato precedente per essere stato costretto ad abbandonare ad appena pochi chilometri dalla meta, mi sono alzato di nuovo molto prima dell'alba per recarmi nella mia località che a quanto pare stia diventado un vero punto di riferimento: Valcava! Le effemeridi calcolate le settimane precedenti con tanta pazienza, continuavano ad essere ancora favorevoli quindi dopo aver spento la sveglia che mi ha svegliato alle 4.15, mi sono vestito in fretta e mi sono avviato in auto lungo lo stesso tragitto del giorno prima. Non nascondo che avevo un po' di preoccupazioni poichè le temperature erano particolarmente rigide già in pianura! Appena salito in auto, il termometro segnava già -3,5 gradi e dovevo salire di oltre 1.100 metri! Le previsioni meteo, controllate poco prima di partire, davano a Valcava circa -8 / -9 gradi che sapevo sarebbero diventati parecchi di meno a causa dell'effetto wind chill, cioè il raffreddamento ulteriore dato dal vento ... insomma mi aspettava un gran freddo! Ma questo non mi ha scoraggiato.
Superata località San Salvatore Almenno, la strada iniziava a salire ma per fortuna nessuna traccia di neve o ghiaccio! Arrivo tranquillamente a Roncola, il posto dove appena 24 ore prima ero stato costretto ad abbandonare e con mia grande soddisfazione la viabilità era perfetta! Arrivo velocemente a località Costa Imagna, i bordi della strada principale erano ricolmi di neve con uno spessore di almeno 20 cm ma nessun problema per l'auto! E finalmente dopo aver superato l'ultimo tratto di salita, arrivo sulla sommità di Valcava: un punto particolarmente panoramico che separa la provincia di Bergamo da quella di Lecco. Parcheggiata l'auto guardo l'orologio: segnava le 5.46! Cavoli ... un bel po' in anticipo. Mi sono gustato quindi un po' il panorama che mi si presentava davanti! Il bagliore della luna piena illuminava quasi a giorno tutto intorno a me, e il riverbero della neve ne aumentava ancora di più l'intensità. In basso a valle si vedeva una distesa di luci: dal milanese fino a Lecco.

Dopo questa breve pausa di contemplazione, mi sono imbacuccato a dovere e ho intrapreso il mio cammino verso una radura a circa 1.400 metri slm: il punto più alto e panoramico di Valcava. Faceva molto ma molto freddo e sentivo il vento gelido sul mio viso come fossero tanti piccoli aghi! L'ascesa sebbene non ripida era molto difficoltosa e faticosa: mi muovevo a piccoli passi e il respiro si faceva pesante. Ogni tanto una piccola pausa era necessaria per recuperare un po' di fiato ma il vento non permetteva lunghe soste.
Finalmente arrivo al punto che mi ero prefissato e dal quale speravo di trovare il panorama ricercato! Tutto intorno a me era un vero spettacolo! La luna era un piccolo sole che illuminava tutto nonostante alcune nuvole che di tanto in tanto la nascondevano parzialmente. Ho sistemato il mio treppiedi lungo il tratto battuto della neve in modo da avere un solido appoggio e diminuire il più possibile le microvibrazioni che fanno molto male alla ripresa fotografica. Infatti questo micromosso (molto noto ai fotografi) rende le immagini poco nitide e personalmente mi infastidisce non poco poiché ricerco nelle mie foto il massimo della nitidezza. Dopo aver scattato quattro, forse cinque foto con la mia Canon 20D, la batteria muore!

Dapprima ne sono rimasto un po' sorpreso, ma poi mi sono reso conto dell'effetto negativo che le basse temperature hanno sulla carica delle batterie! Avevo con me 3 batterie proprio per garantirmi tutta la necessaria autonomia di carica, ma non credevo che sarebbe durata così poco! Per rivitalizzarle un po' le ho messe dentro la tasca interna del mio giubbotto. Infatti il calore umano aiuta le batterie a conservare la carica fino al momento del loro utilizzo. Insomma per farla breve continuavo a scambiare le batterie l'una con l'altra e alla fine non sono riuscito a fare tutte le foto che avevo in programma con questa macchina! Beh per fortuna avevo anche l'altro corpo macchina: la 1Ds! Una macchina fotografica professionale progettata e costruita per resistere a condizioni di utilizzo estreme ... e quella in cui mi trovavo si avvicinava molto ad una condizione estrema almeno per il freddo! Purtroppo però avevo solo l'obiettivo 400mm con il quale avevo intenzione di scattare foto ravvicinate alla luna mentre tramontava sopra la catena delle alpi lombarde e piemontesi. E infatti più tardi sono riuscito a fotografarla, proprio mentre il sole faceva capolino dall'orizzonte ed illuminava con una luce molto calda le cime più alte.


Le fasi più importanti dell'alba purtroppo sono state un po' "sporcate" da un fitto manto di nuvole alte in direzione est! Ho scattato altre foto ma oramai avevo già realizzato le foto che mi avevano fatto abbandonare il tempore del letto al mattino così presto! Inoltre il blocco del traffico nel milanese mi ha costretto a riprendere la strada del ritorno in modo da essere a casa al massimo per le dieci ed evitare spiacevoli multe!!

un saluto
Domenico

1 commento:

DavideB ha detto...

Complimenti, foto veramente splendide.
Per la prima foto, dove hai messo a fuoco? O meglio, mi sembra sia alla distanza iperfocale perchè il primo crinale sembra a fuoco tanto quanto la montagna di sfondo.
La domanda conseguente è: nell'iperfocale data l'apertura come determini la distanza a cui mettere a fuoco? A spanne? Esperienza? Telemetro laser preso in prestito da un sistema d'arma?